Caporalato a Barletta e San Ferdinando, sospese due aziende e multe da 90mila euro

Riglietti, Flai Cgil Bat: “Controlli di questo tipo dovrebbero essere la normalità, non un’iniziativa straordinaria”

Attività sospesa per due imprese vitivinicole di San Ferdinando di Puglia, multe per un totale di 90mila euro, titolari denunciati per violazioni delle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e per impiego di cittadini irregolari sul territorio italiano. È l’esito di controlli effettuati dai carabinieri della compagnia di Barletta in collaborazione con il nucleo ispettorato del lavoro e lo squadrone eliportato Cacciatori Puglia impegnati nel contrasto dello sfruttamento della manodopera nel nord Barese. 

Gli accertamenti svolti su quattro imprese vitivinicole, di cui tre di San Ferdinando e una di Barletta, hanno permesso di rilevare la presenza di lavoratori in nero, o assunti in modo irregolare o privi di permesso di soggiorno. Si tratta di operai italiani e nordafricani, di età compresa tra i 20 e i 50 anni, impegnati nella raccolta di uva. Su 30 lavoratori 6 sono risultati impiegati in nero, 2 senza regolare permesso di soggiorno e altri 20 con posizioni lavorative irregolari.  

“Alle forze dell’ordine che hanno condotto queste ispezioni va il nostro plauso – commenta Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat – Controlli di questo tipo dovrebbero essere la normalità, non un’iniziativa straordinaria. I risultati dell’operazione dei carabinieri ci fanno capire, anche se noi lo denunciamo da tempo, che il fenomeno delle irregolarità in agricoltura c’è ed è molto diffuso. Quando denunciamo sfruttamento di braccianti nelle campagne anche della Bat non ci stiamo inventando nulla, prova ne sono i numeri diffusi oggi dai carabinieri del comando provinciale. Il vero paradosso è che il governo pare essersi accorto solo adesso, dopo la tragica morte di Satnam Singh, che nelle campagne lavorano persone sfruttate e sottopagate”. 

“Apprendiamo dalla stampa – aggiunge Riglietti – dell’attivazione ad Andria dello sportello dell’Ispettorato nazionale del lavoro, quale sede distaccata di quello di Bari. Bene, ma si poteva fare di più perché le aperture al pubblico saranno solo due a settimana, il martedì ed il giovedì. Non ci sembrano abbastanza per assistere le lavoratrici e i lavoratori, e per la nostra categoria i braccianti di un intero territorio provinciale a vocazione agricola in cui, come dimostra l’operazione dei carabinieri si riscontrano tante irregolarità, e tanti problemi da affrontare. A partire dalla situazione nelle campagne per arrivare al tema del rinnovo del contratto agricolo provinciale la cui trattativa si è fermata nell’ultimo incontro e per cui siamo in queste ore mobilitati”.

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