Bracciante ferito nel Fucino, abbandonato davanti all’ospedale. La denuncia della Flai

L’uomo, di origini magrebine, era partito dalla Turchia, a piedi, alla volta dell’Italia. “La vittima – racconta la Flai Cgil – è stata caricata in auto e trasportata a Pescina, poi fatta scendere, da sola. Nessuno l’ha accompagnata. Non parla italiano”

È stato lasciato davanti al presidio sanitario di Pescina, provincia dell’Aquila, con una gamba lacerata da uno dei mezzi agricoli impiegati durante la raccolta delle carote, “abbandonato così, senza che nessuno lo abbia più cercato per assicurarsi delle sue condizioni di salute”. I dettagli della vicenda sono arrivati dalla Flai Cgil della provincia dell’Aquila.

L’uomo, di origini magrebine, era partito dalla Turchia, a piedi, alla volta dell’Italia. Arrivato nella Marsica con mezzi di fortuna, dopo settimane di viaggio, “è stato ingaggiato per circa tre mesi”, ha evidenziato il sindacato. “Una macchina in movimento lo ha ferito a un arto. Ha cominciato a perdere sangue, è stato caricato in auto e trasportato a Pescina, poi fatto scendere, da solo. Nessuno lo ha accompagnato. Non parla italiano. Non sapeva cosa fare, era spaventato. È entrato nei locali dell’ospedale ed è stato immediatamente trasferito al pronto soccorso di Avezzano. I medici lo hanno sottoposto a intervento chirurgico e rimesso in sesto. Fortunatamente l’incidente non ha avuto conseguenze fatali. Quei tre mesi di lavoro non gli sono mai stati pagati”, il racconto del sindacato.

Il giovane è irregolare sul territorio. L’ospedale ha fatto partire una prima denuncia relativamente all’accaduto, ricostruito grazie all’aiuto di un interprete. Quindi l’intervento della Cgil, che ha preso in carico la vicenda.

L’articolo è stato pubblicato su Collettiva.it

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