STOP GENOCIDIO

Borsellino, a Palermo in corteo al grido ‘fuori la mafia dallo Stato’ 

In occasione dell’anniversario della strage mafiosa in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta, a Palermo si manifesta per un’antimafia sociale e intersezionale, con la Cgil numerose associazioni, le stesse che organizzarono il corteo del 23 maggio scorso, inspiegabilmente bloccato dalla polizia nel momento in cui raggiungeva l’albero Falcone. E proprio dall’albero Falcone parte il serpentone diretto a via d’Amelio, luogo della strage. Alla manifestazione, che ha visto una grandissima partecipazione, presente anche una robusta delegazione della Flai Cgil di Palermo. “La Flai, erede dell’impegno di uomini come Placido Rizzotto e Pio La Torre, assassinati dalla mafia perché impegnati per il riscatto dalla povertà e dal ricatto mafioso di centinaia di persone, ci teneva ad essere qui, oggi, in  questo coloratissimo corteo, che consideriamo solo la tappa di un percorso ben più lungo”, dichiara Dario Fazzese, segretario generale della Flai di Palermo. “Vedere i ragazzi della cooperativa Verbumcaudo (nata anche grazie alle battaglie della Flai e della Cgil per riappropriarsi, con il lavoro, dei terreni confiscati al ‘papa’ di cosa nostra) insieme ai tanti giovani delle scuole, ai lavoratori di settori diversi, ai pensionati, per rivendicare un impegno reale e meno di facciata su questi temi, fa ben sperare. Possiamo e dobbiamo ricostruire un rinnovato protagonismo civile che, grazie alla contaminazione e alla sinergia di più culture, aiuti a tenere alta la tensione sul fenomeno delle mafie che, come dimostra anche la cronaca recente, è ben lontana dall’essere definitivamente sconfitta ma che, con l’impegno quotidiano nella lotta per i diritti sociali e civili degli ultimi e degli emarginati, può davvero essere colpita alle sue radici”. La memoria di oggi sia da monito: la criminalità organizzata non passerà, ci sarà sempre chi lotta a sostegno della legalità. Via D’Amelio resta una ferita aperta nel tessuto civile e democratico, sarà possibile rimarginarla solo quando emergerà tutta la verità e sarà fatta giustizia. 

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