Allerta meteo in Calabria, Flai Cgil: “Intervenire per evitare conseguenze catastrofiche e irreversibili”

Tedesco: “I cambiamenti climatici sono un’emergenza ma le nostre continue denunce sono rimaste inascoltate, politica nazionale e regionale non hanno investito nella sicurezza del territorio”

“Nelle ultime ore, a causa dell’ondata di maltempo che ha investito la nostra regione, è emersa con ancor più drammaticità la fragilità di tutto il territorio calabrese”, dichiara Rinaldo Tedesco, segretario generale Flai Cgil Area Vasta. “Le drammatiche immagini provenienti dall’area della piana di Lamezia, così come le tante notizie di frane, smottamenti ed allagamenti provenienti dai territori del catanzarese e del vibonese soprattutto dalle aree interne  – sottolinea – non dimostrano solo quanto i cambiamenti climatici in atto siano un’emergenza, ma soprattutto come in questi anni, nonostante le nostre continue denunce, tanto la politica nazionale quanto quella regionale abbiano mancato di investire nella sicurezza del territorio”. 

Per il segretario della Flai “il dissesto idrogeologico in Calabria, merita una particolare attenzione ed un piano strategico che consenta di ripristinare i territori e ridare alla popolazione la sicurezza che loro manca, e non solo in casi di avversi eventi metereologici”.

Come FlaiCgil AreaVasta Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia “abbiamo più volte chiesto, per esempio, di evitare di sottrarre sempre più risorse al settore della forestazione, e questo non solo perché vengono messi a rischio i posti di lavoro e sottratte possibilità di nuove opportunità occupazionali, ma perché crediamo invece che sia indispensabile avviare da subito un piano per il lavoro nel settore proprio per la salvaguardia ambientale e della forestazione”.

E ancora: “Nelle nostre province abbiamo uno spaccato di quanto lavoro forestale si potrebbe attivare, oramai nei territori della provincia di Catanzaro permangono solo poche decine di forestali a fronte di un vaso territorio da custodire e mettere in sicurezza, stesso discorso per le aree della provincia vibonese dove i soli lavoratori che operano nelle aree interne non sono affatto sufficienti a tutelare il vasto patrimonio boschivo in essere e se guardiamo al Parco Regionale delle Serre istituto di notevole rilevanza come protezione, tutela e divulgazione ambientale, si trova con pochissimi addetti qualificati e di altra forza lavoro proveniente da altre esperienze e spesso senza adeguata formazione in materia forestale, in fine guardando alla provincia Crotonese le problematiche sono del tutto identiche con vasti territori in totale o scarsa presenza di forestali a tutela di vaste aree montane silane e collinari nell’alto marchesato”.

“Occorre insomma in tal senso puntare, senza tentennamenti, a mette in sicurezza territorio calabrese – conclude Tedesco – avviare progetti di forestazione di tutela e salvaguardia del patrimonio forestale, attraverso programmi di formazione per gli addetti oltre a prevedere la necessità di nuove assunzioni, così dare sicurezza ai territori e possibilità di sviluppo soprattutto nelle aree montane che di più soffrono lo spopolamento e l’isolamento. Il tutto proprio alla luce delle modifiche climatiche che sempre più ci indicano che dobbiamo cambiare radicalmente la direzione fin qui presa, prima che le conseguenze siano catastrofiche ed irreversibili”. 

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