Ad Andria si prepara lo sciopero del 29 parlando di lavoro e diritti negati

Alla vigilia dello sciopero generale di Cgil e Uil, la Camera comunale del lavoro di Andria è affollata dalle lavoratrici e dai lavoratori ortofrutticoli e agricoli che vogliono fare il punto della situazione, parlare di un mondo del lavoro che continua a negare diritti approfittando del bisogno di uomini e donne che sono poveri anche con un impiego a tempo indeterminato. Il 29 si incroceranno le braccia e si manifesterà anche in Puglia, come nel resto d’Italia, per chiedere al governo di cambiare una manovra di bilancio del tutto inadeguata a risolvere i problemi del paese, dove a pagare sono solo lavoratori e pensionati, e per rivendicare l’aumento di salari che negli ultimi anni hanno perso potere d’acquisto a causa dell’inflazione, insieme al finanziamento di sanità, istruzione e servizi pubblici che devono essere garantiti e anzi rafforzati, e naturalmente politiche industriali che mancano da decenni, rendendo sempre più debole il tessuto produttivo del nostro paese. Intervento dopo intervento, nella Camera del lavora della città pugliese si tratteggia un quadro a tinte fosche, fra diritti negati, sottosalario e precarietà. “Venerdì sciopereremo tutte e tutti per sostenere una battaglia di civiltà – spiega il segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti – non si tratta solo di avere qualche euro in più per riuscire ad arrivare a fine mese come dovrebbe essere garantito a ciascun lavoratore, ma anche di mettere al centro della società le persone e il lavoro, non la merce e il profitto. Andria vuole mandare un messaggio chiaro al governo: adesso basta, va invertita la direzione di marcia”. 

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