A Perugia per discutere di legalità nel settore agroalimentare

Presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali del Complesso monumentale di San Pietro a Perugia, l’importante incontro “Agromafie e caporalato”, nel quadro dei “Laboratori Agroalimentare/Legalità” dell’Università degli Studi di Perugia.

L’obiettivo della giornata è quello di promuovere e sostenere la legalità nel settore agroalimentare, considerato di primaria importanza economica e sociale nel paese. in Italia. Il caporalato è un fenomeno molto diffuso, particolarmente nel settore dell’agricoltura e dell’edilizia. Anche dove non si registrano fatti eclatanti, esistono zone grigie dove avviene sfruttamento di manodopera a basso costo, reclutata da “caporali” per farla lavorare in nero nei campi o nei cantieri edili, senza che siano riconosciute le adeguate protezioni sia in termini di sicurezza che dal punto di vista igienico sanitario, di riposo e di compenso.

Fra i protagonisti dell’incontro il magnifico rettore Maurizio Oliviero, Jean-René Bilongo presidente dell’ ”Osservatorio Placido Rizzotto”, Francesco Carchedi dell’università La Sapienza di Roma, Sara Posa della procura della Repubblica di Forlì-Cesena, Stefano Giubboni e Gaetano Martino dell’ateneo perugino, Matteo Bartolini vicepresidente nazionale Cia, e Sergio Sottani procuratore generale presso la Corte d’appello umbra. Un’occasione unica per approfondire le conoscenze e le competenze necessarie per contrastare le forme di illegalità e di violazione dei diritti umani, che minano il valore e il prestigio del settore agroalimentare. Nonostante la legge 199 del 2016 contro lo sfruttamento lavorativo e il caporalato, sono cresciute in maniera esponenziale le inchieste della magistratura, su un fenomeno che non riguarda solo il Meridione perché le indagini sono distribuite in maniera abbastanza omogenea su tutto il territorio italiano.

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