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Voucher in agricoltura, Guaraldi: Non servono scappatoie, ma legalità. Il lavoro occasionale strutturale è una minaccia per i lavoratori agricoli

Voucher in agricoltura, Guaraldi: Non servono scappatoie, ma legalità. Il lavoro occasionale strutturale è una minaccia per i lavoratori agricoli

La posizione della Flai Cgil sul futuro dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto agricolo è netta: la strada scelta dal Governo, che mira a rendere strutturale il lavoro occasionale attraverso le recenti modifiche normative, non solo è inutile, ma rischia di essere dannosa.

“È con grande preoccupazione che osserviamo continui tentativi di manomettere la normativa agricola, spesso con colpi di mano” esordisce Guaraldi. Secondo l’analisi del sindacato dell’agroindustria, il settore non soffre di una mancanza di flessibilità, ma di una cronica assenza di tutele reali. L’attuale quadro contrattuale e previdenziale, infatti, offre già tutti gli strumenti necessari per gestire le variazioni stagionali della manodopera.

“Il vero nodo della questione risiede altrove” secondo Guaraldi “rendere strutturale il lavoro occasionale è solo l’ennesima scappatoia per non affrontare i problemi che affliggono le campagne: il sotto salario, lo sfruttamento e un’illegalità che resta troppo diffusa. Se vogliamo che l’agricoltura torni a essere un settore attrattivo, dobbiamo avere il coraggio di debellare gli abusi, l’irregolarità, limitando l’eccessiva precarizzazione del lavoro costruendo così un comparto più stabile”.

Per Guaraldi, la soluzione esiste e passa attraverso il rafforzamento di strumenti normativi già esistenti ma che necessitano di volontà politica. La Flai Cgil chiede con forza l’applicazione integrale della legge 199/2016 (contro lo sfruttamento lavorativo) e il rilancio strategico della Rete del lavoro agricolo di qualità. L’obiettivo è trasformare le Sezioni territoriali della Rete in veri centri operativi capaci di definire azioni concrete contro lo sfruttamento, introducendo anche indici di coerenza che permettano di fare luce sul lavoro nero e grigio, vincolando l’accesso ai fondi pubblici al rispetto dei diritti dei lavoratori.

Il richiamo, da parte del sindacato, allo Stato, è imprescindibile: la lotta ai caporali si vince sottraendo loro il controllo dei servizi essenziali. “È necessario il rilancio del ruolo pubblico e dei centri per l’impiego nell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, nel trasporto dei lavoratori, e sulle condizioni di alloggio dei lavoratori migranti. Solo restituendo questi servizi alla legalità potremo finalmente parlare di dignità del lavoro” conclude Guaraldi.

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