Testo Unificato Pesca, ancora un’occasione persa per i lavoratori

“Prendiamo atto, con grande rammarico, che il nuovo Testo Unificato, pur prevedendo innovazioni sul versante delle semplificazioni amministrative e la indispensabile revisione del regime sanzionatorio, anche da noi sollecitata, rappresenta un’ulteriore occasione mancata per sanare le contraddizioni subìte dai lavoratori della pesca: la tutela del lavoro dei pescatori è la grande assente del nuovo Testo e tutte le proposte avanzate dal sindacato non sono state prese in considerazione”.

E’ questo il commento di Fai, Flai e Uila Pesca sul nuovo Testo unico interventi sul settore ittico, il cui esame degli emendamenti si è concluso in Commissione agricoltura della Camera la scorsa settimana.

“Assegnare al Governo una delega per individuare, entro 12 mesi dall’approvazione della legge, misure compensative a sostegno del reddito dei pescatori, utilizzando anche risorse provenienti dal Feamp, significa per noi rinviare, ancora una volta, il tema più complesso dell’urgenza di un ammortizzatore strutturato e sostenibile per le imprese e i lavoratori della pesca” si rammaricano i sindacati sottolineando come “nonostante, il regolamento Feamp stabilisca che in caso di sospensione dell’attività lavorativa, causata da fermi biologici, possano essere destinate risorse compensative, restano, infatti, escluse tutte le altre causali di sospensione dell’attività lavorativa, a partire dalle condizioni meteomarine avverse, che certamente non sono imputabili alla volontà del datore di lavoro e per le quali è necessario uno strumento di intervento stabile, e non più rinviabile”.

“Come sindacato, da anni ci battiamo perché i lavoratori della pesca vengano considerati al pari dei lavoratori di altri settori produttivi, garantendo certezza di diritto sul piano degli ammortizzatori sociali, delle malattie professionali, della tutela della salute e sicurezza sul lavoro, dell’inclusione della pesca tra le attività considerate usuranti” concludono Fai, Flai e Uila Pesca. “Auspichiamo dunque che il nuovo Testo, che approderà in aula il prossimo 22 maggio, possa recuperare questa grave mancanza e diventare un intervento normativo che riparta dalla tutela del lavoro per rilanciare il comparto e, per questo, siamo disponibili ad una nuova audizione per riproporre quelle che per noi sono le soluzioni e rispondere cosi alle giuste necessità dei lavoratori. Solo garantendo la sostenibilità del lavoro insieme a quella economica, potremo, infatti, tutelare la sostenibilità ambientale e combattere efficacemente la pesca illegale, offrendo un futuro sicuro alle imprese e ai lavoratori”.

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