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Schiavi nei campi di Napoli e Caserta, quattro misure cautelari. Guaraldi: La nostra cucina sarà davvero Patrimonio dell’umanità quando il caporalato verrà estirpato

Schiavi nei campi di Napoli e Caserta, quattro misure cautelari. Guaraldi: La nostra cucina sarà davvero Patrimonio dell’umanità quando il caporalato verrà estirpato

«Ancora una volta ci troviamo di fronte al paradosso dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiano: fiore all’occhiello del Made in Italy, pilastro della nostra cucina da poco riconosciuta Patrimonio dell’umanità, settore trainante del Pil e dell’export e contemporaneamente uno dei settori più esposti a illegalità, abusi e sfruttamento su lavoratori e lavoratrici. Siamo stanchi di chiedere l’applicazione delle norme e di commentare con sdegno vicende di caporalato, ricatti, lavoro nero come quella emersa ieri nelle campagne di Napoli e Caserta».

Lo dichiara la segretaria nazionale della Flai Cgil Silvia Guaraldi, commentando l’operazione dei carabinieri coordinati dalla Procura di Napoli Nord che ha portato a quattro misure cautelari, al sequestro di 4 furgoni e di oltre 540mila euro. Vittime del sistema di sfruttamento nelle campagne di Napoli e Caserta, un gruppo di lavoratori agricoli, tra i 40 e gli 80, prevalentemente di nazionalità indiana.

«Spesso ci sentiamo dire che si tratta di episodi marginali – prosegue Guaraldi -. Non è così, sono cronaca quotidiana e ribadiamo la necessità di applicare le straordinarie norme che abbiamo in tema di contrasto allo sfruttamento. Si applichi integralmente la legge 199/2016, si istituiscano e si facciano funzionare davvero le Sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità, si dia vita agli indici di coerenza citati nella legge 199 e li si renda vincolanti per l’accesso a finanziamenti e bandi pubblici. La nostra cucina sarà davvero patrimonio dell’umanità solo quando le macchie della disumanità subita da lavoratori e lavoratrici saranno cancellate definitivamente».

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