Pesca. Flai Cgil, da governo e parlamentari europei maggiore attenzione su Piano gestione nel Mediterraneo occidentale

“Il Parlamento Europeo ha votato parere favorevole al Piano di Gestione per le specie demersali nel Mediterraneo Occidentale. Un’ulteriore restrizione dell’attività di pesca a tutela delle specie ittiche presenti in quel tratto di mare. Un’iniziativa che dovrebbe mettere in equilibrio la sostenibilità ambientale con quella economica. Per quanto riguarda la prima, crediamo che questo possa essere un mezzo utile per raggiungere l’obiettivo prefisso ma, per quanto riguarda la sostenibilità economica dei pescatori italiani per un settore in profonda crisi ormai da anni, crediamo che in mancanza di una compensazione socioeconomica sia un ulteriore complicazione per una realtà produttiva in enorme difficolta”. Lo dichiara Antonio Pucillo della Flai Cgil nazionale.

“Infatti, il Piano di gestione prevede una riduzione dello sforzo di pesca nel primo anno di attuazione del piano (2020), la capacità di pesca massima consentita sarà ridotta del del 10% rispetto ai giorni di pesca effettuati tra il 2012 e il 2017. Nei successivi quattro anni la capacità massima sarà ulteriormente ridotta del 30%. Il tutto, senza prevedere quali saranno le ricadute socioeconomiche di tali decisioni sul settore ma soprattutto, come e in che modo, queste saranno arginate. Una situazione complicata che deve trovare quanto prima una soluzione alla mancanza nel nostro Paese di un ammortizzatore sociale strutturato che da anni chiediamo. Ma soprattutto, vanno analizzati all’interno del Piano di gestione quali saranno le ricadute occupazionali e sociali di tali decisioni e individuate le misure correttive. Due elementi fondamentali per raggiungere l’obbiettivo dell’equilibrio tra sostenibilità sociale e ambientale, che debbono essere considerati a monte del progetto di gestione della risorsa e non ricercati nei controlli annuali successivi come evidenziato nel progetto perché crediamo che in quel caso, il danno potrebbe già essere stato fatto”.

“Chiediamo, quindi, – conclude Pucillo – al governo italiano e ai parlamentari europei, una maggiore attenzione su i problemi sociali che potrebbero derivare dal Piano di gestione delle risorse demersali nel Mediterraneo occidentale che guarda di più alla tutela della risorsa che alla salvaguardia di un settore produttivo come quello della pesca”.

Roma, 9 aprile 2019

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