Gruppo Nestle’ e Froneri. Fai, Flai, Uila proclamano sciopero per il 6 ottobre

“Siamo passati da un piano di ristrutturazione industriale del gruppo a un piano di riduzione del personale e chiusura delle attività.
Esuberi alla storica Perugina, chiusura impianto del gelato a Parma, esuberi nei servizi della sede di Milano, incertezza sul futuro dello stabilimento di Moretta, chiusura centro ricerche Casa Buitoni di Arezzo: tutto questo avviene in assenza di relazioni sindacali serie che storicamente abbiamo conosciuto in Nestlè”. Lo dichiarano unitariamente le segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, annunciando per venerdì 6 ottobre 8 ore di sciopero per tutto il Gruppo Nestle’ e Froneri.

“Questo contesto negativo si è creato in un clima di informazioni non trasparenti a livello di Nestlè Mondo, in cui l’azionista principale del Gruppo sta favorendo operazioni finanziare molto performanti, con l’obiettivo di triplicare la redditività del risultato finanziario di Gruppo a discapito dei propri lavoratori e, per raggiungere tale risultato non ci sono relazioni sindacali, né certificazioni sociali di impresa che tengano”.

“Il Comitato Aziendale Europeo, fonte di informazioni sulle strategie del gruppo, è stato annullato, sospendendo così l’incontro autunnale che avrebbe potuto offrire risposte importanti sulle scelte a livello europeo che hanno generato in Italia dismissioni e ridimensionamento produttivo”.

“In questa vertenza – conclude la nota – sono in gioco centinaia di posti di lavoro e la sopravvivenza di brand storici legati a valori territoriali del nostro Paese; tutto ciò può altresì mettere in crisi il sistema industriale del comparto food che, in questi anni di crisi dei consumi, aveva rappresentato un’ancora di salvataggio e che con lo sviluppo dell’export ha rappresentato la carta vincente per far uscire il Paese dalla crisi. Purtroppo scenari di basso profilo industriale, di scarsa attenzione alle persone e alla qualità delle relazioni sindacali e industriali come quelli disegnati da Nestlè e Froneri rischiano di creare danni profondi per le comunità coinvolte e per il Paese tutto”.

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