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Giornata del migrante, Mininni: Il governo ha sprecato i fondi per superare i ghetti, anziché risolvere i problemi Meloni alimenta derive razziste

Giornata del migrante, Mininni: Il governo ha sprecato i fondi per superare i ghetti, anziché risolvere i problemi Meloni alimenta derive razziste

“Pretendiamo risorse certe e responsabilità istituzionali chiare per il superamento dei ghetti e per il riconoscimento pieno dei diritti delle persone che lavorano nelle campagne del nostro Paese, continueremo a presidiare gli insediamenti informali, ad organizzare iniziative per favorire l’apprendimento linguistico e il supporto legale di chi vive in condizioni drammatiche”. Queste le parole di Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil, in occasione della Giornata internazionale del migrante.

La battaglia politica del sindacato dell’agroalimentare è chiara: riconoscere il valore dei migranti che lavorano nelle campagne e nei nostri mari, restituire dignità, combattere la retorica d’odio che serve solo a giustificare precarietà e caporalato, superare i ghetti.

“I 200 milioni di euro del Pnrr destinati al superamento dei ghetti e delle condizioni di degrado abitativo che colpiscono migliaia di lavoratrici e lavoratori agricoli migranti – afferma Mininni – sono stati quasi del tutto sprecati dal governo italiano, solo il 10% circa potrebbe ancora andare a finanziare i pochi progetti approvati. Nel frattempo, ancora non è stato nominato un nuovo commissario straordinario per la gestione di quei fondi, dopo le dimissioni del prefetto Falco. Ciò ci conferma l’assenza di una reale volontà politica di affrontare lo sfruttamento, la precarietà abitativa e la ricattabilità come problemi strutturali”.

“Non esiste sviluppo sostenibile né giustizia sociale finché si continua a calpestare la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici migranti attraverso una narrazione disumanizzante e leggi disumane. È ora di rompere il muro del pregiudizio e della disinformazione che distorce il loro reale contributo: i migranti sono una risorsa economica e sociale fondamentale per il Paese, non un problema di ordine pubblico” aggiunge il Segretario generale della Flai.

“Per questo ci preoccupano molto – conclude Mininni – le scelte assunte a livello europeo con il nuovo Patto su migrazione e asilo, che sposta l’asse delle politiche migratorie verso il controllo, la detenzione amministrativa, l’esternalizzazione delle frontiere e la riduzione delle garanzie per le persone migranti e richiedenti asilo. Un impianto che non affronta le cause strutturali delle migrazioni e che rischia di produrre nuova irregolarità, maggiore precarietà e sfruttamento del lavoro, alimentando derive razziste e divisioni tra lavoratori”.

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