FILIERA POMODORO. BENE TAVOLO MIPAAF SU TRASPARENZA E LEGALITA’

Comunicato stampa unitario Fai Cisl – Flai Cgil – Uila Uil

“Il tavolo, che ha visto la partecipazione dei sindacati di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, oltre alla presenza di tutti gli stakeholders, è entrato nel merito delle criticità presenti lungo la filiera, a partire proprio dalle condizioni di lavoro durante la campagna di raccolta agricola. Esprimiamo apprezzamento per la proposta del Ministro Martina di dare continuità al tavolo di filiera, con incontri tecnici volti a elaborare proposte per una maggiore tracciabilità e legalità lungo la filiera, a partire proprio dalle condizioni di lavoro nel settore agricolo e dalla nuova disciplina in materia di indicazione di origine in etichetta”. Lo dichiarano Fai, Flai e Uila in una nota congiunta, al termine del tavolo relativo alla filiera del pomodoro da industria, che si ètenuto questa mattina presso il Mipaaf.
“In questi anni molti passi in avanti sono stati fatti dal punto di vista della qualità dei prodotti in una logica di valorizzazione del Made in Italy, è arrivato finalmente il momento – come da sempre affermato da Fai, Flai e Uila – di rendere l’eticità del lavoro e il rispetto dei contratti uno dei requisiti fondamentali per la qualità delle nostre produzioni, a partire dal pomodoro da industria, comparto strategico dell’economia agroalimentare. Soprattutto grazie alle sollecitazioni del sindacato, negli anni, sono stati fatti importanti passi per garantire trasparenza e legalità: dai protocolli di legalità alle certificazioni etiche, fino all’approvazione della legge anticaporalato. Serve ora, e il tavolo di filiera ci sembra lo strumento più adeguato, ricondurre questo impegno ad unaarmonizzazione che coinvolga tutta la filiera, dalle aziende agricole fino alla grande distribuzione, in una logica sinergica con le istituzioni. Come proposto nell’intervento del sindacato di questa mattina al tavolo, è necessario che l’impegno per una maggiore eticità delle nostre produzioni sia parallelo all’applicazione della legge 199, a partire dalla Rete del Lavoro agricolo di qualità, alle sperimentazioni per un mercato del lavoro agricolo più trasparente, ai progetti per l’accoglienza e il trasporto dei lavoratori stagionali. In questa logica il sindacato ha anche posto il tema, che sarà sviluppato prossimamente nei tavoli tecnici, del ruolo svolto dagli accordi interprofessionali e dalla necessità di inserire al loro interno l’obbligatorietà dell’iscrizione alla Rete del Lavoro agricolo per le aziende che conferiscono il prodotto, nonché clausole sociali ed etiche a tutela dei lavoratori. In questa direzione – concludono Fai, Flai e Uila – il sindacato conferma di essere pronto e disponibile al confronto, con l’obiettivo di introdurre nuovi strumenti di legalità e trasparenza già a partire dalla prossima campagna 2018”.

Articoli correlati

Dl flussi, Flai Cgil: “Uno specchietto per le allodole, con un approccio sbagliato, securitario e non inclusivo”

“Le misure varate dal Consiglio dei ministri sul caporalato, messe in relazione con il meccanismo dei flussi, rischiano di essere uno specchietto per le...

Servizio civile: Cgil e Flai, no a introduzione in agricoltura, Stato deve combattere lo sfruttamento, non incentivarlo

“Lo Stato deve combattere lo sfruttamento, non incentivarlo. Il lavoro agricolo deve essere riconosciuto e valorizzato, non ridotto a un’esperienza di servizio civile che...

Libano, Coinu, Flai Cgil: “La guerra non è mai una soluzione. E colpisce per primi i lavoratori”

“A due settimane dall’inizio dei bombardamenti, e la mattina successiva dell’occupazione di terra da parte dell’esercito israeliano, ancora non è chiara quale sia la...