Fai, Flai e Uila Pesca incontrano il ministro Lollobrigida

Fai, Flai e Uila Pesca, insieme alle associazioni di categoria, hanno incontrato oggi presso il Masaf, il ministro Francesco Lollobrigida. Al centro dell’incontro le iniziative del Ministero a sostegno del settore, con l’intento di dare pari dignità alla pesca e di equipararla all’agricoltura. Fai, Flai e Uila Pesca, pur apprezzando l’impegno assunto dal Ministero a considerare la pesca come settore strategico per l’economia del Paese, hanno sottolineato la necessità di introdurre delle misure sociali che possano attirare nuova e qualificata manodopera. Dopo decenni di politiche di riduzioni e demolizioni, infatti, l’occupazione nel settore si è ridotta di oltre il 50% e degli attuali 20 mila addetti, oltre il 40% ha un’età superiore ai 55 anni e solo il 10% ha meno di 35 anni.
Per attirare i giovani e dare dignità a questo comparto è necessario restituire valore a un mestiere che merita tutele strutturali: dall’ammortizzatore Cisoa pesca, rimasto sulla carta, al riconoscimento del carattere usurante di questa attività e delle malattie professionali che ne derivano; sempre in tema di salute e sicurezza, occorre dare applicazione al Dlgs 81/08 e ripristinare gli importi della indennità di malattia, oggi ridotti.
Fai, Flai e Uila Pesca auspicano, quindi, che il Tavolo congiunto con il Ministero del Lavoro, annunciato oggi da Lollobrigida durante la riunione, sia convocato in tempi rapidi, per non dover essere costretti a parlare solo di misure di arresto definitivo ma poter affrontare anche i temi della formazione e delle future opportunità di reddito e lavoro, indispensabili a promuovere un nuovo approccio culturale verso un’attività che può continuare a creare bellezza e ricchezza nelle marinerie e assicurare cibo di qualità ai consumatori.
Fai, Flai e Uila Pesca hanno ribadito, inoltre, la necessità di sostenere un’equa redistribuzione del valore nel settore, attraverso i contratti di filiera e, anche, attraverso un’informazione più trasparente sui prodotti ittici nazionali al fine di favorire una maggiore consapevolezza del consumatore.
Fai, Flai e Uila Pesca, infine, hanno sottolineato come sia importante che l’Italia giochi il ruolo che le compete in tutte le sedi internazionali che assumono decisioni in materia di pesca nel Mediterraneo, al fine di promuovere un sistema di governance che garantisca omogeneità di regole in mare e una concorrenza leale sul mercato a tutti i paesi rivieraschi.

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