CCNL Industria Alimentare – Esito incontri 9 e 10 novembre 2015

Nei giorni 9 e 10 novembre è proseguito, in sede tecnica, il confronto con Federalimentare per il rinnovo del Contratto Nazionale del settore Industria Alimentare. Gli argomenti affrontati hanno riguardato le relazioni industriali, il telelavoro e il lavoro agile, il part time e la certificazione etica delle aziende. La Delegazione Sindacale, pur apprezzando l’impegno della Controparte nel continuare il confronto, ha constatato che nel merito le proposte che sono state avanzate sono molto distanti dalle richieste.

Inoltre, sono prive di qualsiasi fondamento le notizie, circolate sugli organi di stampa in questi giorni, di un confronto sul salario che avrebbe avuto una evoluzione positiva. Purtroppo, Federalimentare continua ad insistere sulla posizione di 7 euro di aumento, su una flessibilità orario annua che porterebbe i dipendenti a lavorare, in determinati periodi, fino a 72 ore settimanali, sulla cancellazione degli scatti di anzianità ed altre voci salariali che sono stati già acquisiti negli anni.

Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil confermano l’informativa in corso che si sta dando a tutti i lavoratori, attraverso gli Attivi Unitari Regionali delle RSU e le migliaia di assemblee che si stanno svolgendo in tutti i siti produttivi. Da tutte queste iniziative emerge una forte volontà di contrastare il tentativo di cancellare le positive esperienze di contrattazione del settore costruite negli anni e in grado di cogliere le migliori condizioni di lavoro per i lavoratori, oltre alle esigenze delle imprese di aumentare la produttività degli impianti e far fronte, nel miglior modo possibile, alla crisi degli ultimi anni.

Il confronto con Federalimentare continuerà, sempre in sede tecnica, nelle giornate del 19 e 20 novembre, con l’auspicio che la Controparte assuma un atteggiamento più positivo al Tavolo di trattativa al fine di trovare soluzioni favorevoli per le imprese e per i lavoratori e per cogliere, quindi, i primi segnali positivi di ripresa dei consumi e della crescita del nostro Paese.