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“Agricoltura, sostantivo femminile”, Balì: necessaria un’ottica di genere

“Agricoltura, sostantivo femminile”, Balì: necessaria un’ottica di genere

Agricoltura di qualità, rilancio delle aree interne del nostro Paese, lavoro e ruolo delle donne in agricoltura: di questo si è discusso al Terni al convegno organizzato dal Gruppo S&D (Socialists and democrats in the European Parliament) dal titolo: “Agricoltura, sostantivo femminile”, al quale ha partecipato Tina Balì, Segretaria nazionale Flai Cgil.

Balì ha sottolineato come il modello di sviluppo capitalistico-patriarcale sia un “modello diseguale, che ha portato allo sfruttamento delle risorse del pianete e allo sfruttamento delle donne”.

Nello specifico, nel lavoro agricolo, aggredito dal fenomeno del caporalato, “le donne si trovano a vivere un triplo sfruttamento: lavorativo, per le condizioni in cui lavorano; retributivo perché anche tra ‘sfruttati’ la paga della donna è inferiore a quella dell’uomo; e, infine, anche sessuale e fisico”.

“E’ importante – prosegue Balì – che in tutte le politiche e gli interventi, come nel Piano Triennale di contrasto al caporalato, nella formazione e nell’eccesso alle risorse ci sia un’ottica di genere, perché anche nelle situazioni più difficili e segnate da ingiustizie la condizione delle donne non è uguale a quella degli uomini. Infine, nel nostro settore ci sono tante imprese sane che devono essere alleate del mondo sindacale nel contrastare fenomeni di sfruttamento, caporalato e di sotto salario, poiché non è accettabile che il profitto delle imprese si scarichi sul costo del lavoro, questo è un danno anche per le imprese che agiscono nel rispetto delle regole e dei contratti. È tempo che al profitto venga sostituita la cura”.

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