A Bruxelles per una Pac più equa per i lavoratori

Coinu: “Nessun finanziamento pubblico senza il rispetto della sicurezza e dei contratti”

Gli agricoltori hanno bisogno dell’Unione Europea e della sua politica agricola comune, a patto che quest’ultima nel regolamentare e aiutare economicamente il settore primario, ponga come priorità il rispetto dei diritti e delle tutele di chiunque lavora nei campi. Durante l’audizione al Parlamento europeo dei sindacati continentali riuniti nell’Effat sul tema “verso una Pac più equa per i lavoratori”, Andrea Coinu, responsabile politiche internazionali della Flai Cgil osserva come “l’agricoltura, sostenuta da anni dalla politica agricola comunitaria, sia nel pieno di una crisi senza precedenti. I finanziamenti pubblici sono sempre stati vincolati a due obiettivi principali: calmierare i prezzi per i consumatori e permettere che il lavoro agricolo si organizzasse sotto forma d’impresa. Negli anni però si è preferito tutelare principalmente la libertà dei soggetti d’impresa, per scoprire poi che trattare gli alimenti come semplici commodities nel mercato globale non fosse conveniente né per i produttori né per i consumatori, ma soprattutto non per i lavoratori del settore, che più di tutti hanno pagato in questi anni il prezzo di una concorrenza che ha portato ad avere anche morti nei campi”. “Capiamo le difficoltà che vengono denunciate in questi giorni nelle strade di tutta Europa ma siamo contenti, da rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori, del fatto che non ci sarà più spazio per il non rispetto delle regole nei finanziamenti europei – aggiunge Coinu – La nostra rivendicazione è che più nessun finanziamento pubblico possa essere erogato senza il rispetto delle condizioni di sicurezza e di rispetto contrattuale. Sembra assurdo pensare che ancora si possa mascherare dietro la spesa pubblica, qualsiasi forma di sfruttamento e di lavoro non pagato dignitosamente. Per questo lavoreremo per implementare la Condizionalità in agricoltura e per estenderla a tutti i settori in cui la Flai opera”.

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