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Migranti, Mininni: Dimissioni del commissario Falco doverose, ora però il governo nomini subito suo sostituto per non far fallire anche i pochi progetti approvati per superare i ghetti

Migranti, Mininni: Dimissioni del commissario Falco doverose, ora però il governo nomini subito suo sostituto per non far fallire anche i pochi progetti approvati per superare i ghetti

«Abbiamo appreso delle dimissioni del prefetto Maurizio Falco dal suo incarico di Commissario straordinario del governo per il superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura, lo riteniamo un atto doveroso dopo le sue parole inaccettabili, ingiuriose e sessiste rivolte alla giornalista Costanza Tosi. Ora però il governo proceda immediatamente alla nomina di un nuovo Commissario, per provare a portare a termine almeno gli 11 progetti approvati dei 37 inizialmente previsti dal Pnrr per affrontare la questione dei ghetti in cui vivono in condizioni indecenti migliaia di lavoratori agricoli».

Lo dichiara il segretario generale della Flai Cgil Giovanni Mininni, commentando il passo indietro di ieri del prefetto Falco, che nei giorni scorsi era finito nelle polemiche per aver insultato al telefono Costanza Tosi, giornalista della trasmissione di Rete 4 “Fuori dal coro”.

«Se si arriverà a spendere, nella migliore delle ipotesi, poco più del 10% dei 200 milioni di euro di fondi europei inizialmente stanziati per risolvere questa piaga vergognosa – prosegue Mininni – è anche a causa degli imperdonabili ritardi del governo, che per anni, prima di nominare Falco, ha ignorato questo dossier, rimandando l’assegnazione delle risorse e la messa a terra dei progetti e dimostrando di non voler affrontare il tema della precarietà abitativa dei lavoratori migranti pur avendo le risorse per farlo».

«È così – chiosa Mininni – che gli interventi nelle baraccopoli più grandi del Paese, come quelle di Borgo Mezzanone e Torretta Antonacci, sono saltati. Ora, dunque, non si perda altro tempo e si individui subito un nuovo Commissario straordinario che si impegni a concludere almeno i progetti ancora realizzabili entro la deadline di giugno 2026».

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