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Presidio sotto la prefettura e “sciopero al contrario”, il 4 e 5 agosto nel Foggiano la nuova mobilitazione Flai per superare i ghetti

Presidio sotto la prefettura e “sciopero al contrario”, il 4 e 5 agosto nel Foggiano la nuova mobilitazione Flai per superare i ghetti

Un presidio sotto la prefettura di Foggia e uno “sciopero al contrario” al ghetto di Borgo Mezzanone, il più grande d’Italia. Sono le iniziative che si terranno il 4 e 5 agosto nel Foggiano per denunciare il rischio sempre più concreto che una buona parte dei 200 milioni di euro stanziati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per superare i ghetti, nei quali vivono migliaia di lavoratori agricoli in condizioni inaccettabili, siano persi per sempre. La maggior parte di queste risorse, 114 milioni, sarebbero dovute essere destinate ad interventi nella Capitanata. Al momento, però, sarebbero meno di 6 i milioni resi disponibili per migliorare la situazione alloggiativa dei lavoratori.

Le due iniziative sono promosse da Flai nazionale insieme a Flai Puglia e Flai Foggia. Il programma prevede un presidio sotto la Prefettura di Foggia, convocato per lunedì 4 agosto alle ore 17.30, e uno “sciopero a rovescio” martedì 5 agosto dalle 17.30 nella via che porta alla “baraccopoli” di Borgo Mezzanone, durante il quale un gruppo di lavoratori immigrati che vivono nei ghetti del territorio e una delegazione di sindacalisti ripareranno la strada dissestata percorsa ogni giorno da chi entra ed esce dall’insediamento informale.

«Finalmente pare che le istituzioni abbiano intenzione di fare un primo passo per superare la vergogna dei ghetti in cui vivono migliaia di lavoratori e lavoratrici in tutto il Paese – dichiara Matteo Bellegoni, capo dipartimento Politiche migratorie e legalità della Flai Cgil nazionale -. Da mesi chiedevamo che i fondi del Pnrr destinati al superamento degli insediamenti informali, stanziati nel 2022 e ad oggi mai utilizzati, fossero resi disponibili e impiegati in progetti concreti. Adesso, a quanto ci è stato comunicato, 11 dei 37 progetti presentati dai Comuni coinvolti potrebbero partire. Per quanto riguarda il Foggiano, però, sarebbero a disposizione risorse solo per due interventi minori, a Carapelle e Carpino, senza affrontare dunque il tema dei ghetti più grandi di Borgo Mezzanone e Torretta Antonacci, che rappresentavano il cuore della misura del Pnrr figlia del percorso intrapreso all’interno del Piano triennale di contrasto al caporalato».

«Siamo molto preoccupati – prosegue Bellegoni – perché a livello nazionale il rischio è quello di perdere quasi il 90% dei finanziamenti europei per il superamento dei ghetti. Continuiamo a chiedere che siano realizzati tutti i progetti presentati dai Comuni coinvolti. La nostra mobilitazione dunque non si ferma e con le due iniziative del 4 e 5 agosto vogliamo tornare a denunciare l’isolamento, sia fisico che sociale, nel quale vengono relegati questi luoghi e chi li abita».

Con il presidio sotto la Prefettura e lo “sciopero al contrario” i lavoratori dei ghetti del Foggiano chiedono che siano avviati servizi di trasporto accessibili, che si provveda alla raccolta dei rifiuti e alla sistemazione delle strade, che sia garantito loro l’accesso all’acqua e all’energia elettrica.

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