new!

Sindacati e parlamentari europei al ghetto di Borgo Mezzanone. “Flai Cgil ed Effat in campo contro il caporalato”

Sindacati e parlamentari europei al ghetto di Borgo Mezzanone. “Flai Cgil ed Effat in campo contro il caporalato”

Prima la visita al più grande insediamento informale del nostro Paese, poi le tavole rotonde sullo sfruttamento nell’agricoltura italiana e europea. Si è conclusa la due giorni che ha portato nel Foggiano politica e sindacato europeo, per accendere i riflettori sulla vergogna dei ghetti e trovare insieme soluzioni concrete

Giovedì pomeriggio la visita al ghetto di Borgo Mezzanone insieme a parlamentari europei, rappresentanti della Commissione Ue e della confederazione europea dei sindacati, ieri mattina le tavole rotonde al Museo civico di Foggia dedicate alle lotte per i diritti dei lavoratori in agricoltura, in Italia e in Unione europea.

Si conclusa la due giorni organizzata da Flai Cgil e Effat – la Federazione europea dei sindacati dell’agroalimentare e del turismo – che ha portato nel foggiano politica e istituzioni per fare il punto sulla vergogna delle baraccopoli in cui vivono in condizioni inaccettabili lavoratori migranti molto spesso impiegati nei campi, come quelli che abitano l’insediamento di Borgo Mezzanone, il più grande in Italia, che arriva ad ospitare durante la stagione di raccolta diverse migliaia di persone.

Nei dibattiti si è parlato dei 200 milioni del Pnrr destinati al superamento dei ghetti, ancora inutilizzati, ma anche di una riforma della Politica agricola comune che non può dimenticare i diritti dei lavoratori, della necessità di un intervento europeo contro caporalato e sfruttamento nella catena dei subappalti e della regolamentazione dell’intermediazione illecita, che in questi territori prende la forma del caporalato.

Tra i presenti ai vari momenti dell’iniziativa, Esther Lynch, segretaria generale della confederazione europea dei sindacati (Ces); Enrico Somaglia, segretario generale della federazione dei sindacati di agroalimentare e turismo (Effat); Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil; gli eurodeputati Dario Nardella, Estelle Ceulemans, Camilla Laureti, Antonio De Caro, Mario Furore e Rudi Kennes; Francesco Corti, membro del gabinetto della vice presidente della Commissione Ue Roxana Mînzatu; i parlamentari italiani Antonella Forattini, Francesco Mari e Marco Pellegrini.

«Abbiamo scelto di accompagnare eurodeputati e rappresentanti delle federazioni dei sindacati europei nel ghetto di Borgo Mezzanone, dove siamo presenti ogni giorno per fornire supporto a lavoratori e lavoratrici, col nostro sindacato di strada», dichiara Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil.

«Proprio i lavoratori del ghetto ci hanno chiesto di farlo – prosegue Mininni – per tenere accesi i riflettori sulle loro condizioni di vita disumane all’interno della baraccopoli. Una condizione, ahimé, comune alle tante persone che abitano gli insediamenti informali nel nostro Paese, molto spesso impiegate in agricoltura».

«Il governo italiano avrebbe potuto agire, ma finora ha scelto di non farlo. L’Italia sta rischiando di perdere, in tutto o in parte, i 200 milioni previsti dal Pnrr per il superamento dei ghetti, al momento neanche un euro è stato speso – ricorda il segretario generale della Flai Cgil -. Nel frattempo, in Europa, si discute una riforma della Politica agricola comune, la Pac, che guarda ad una semplificazione della burocrazia che rischia di indebolire la condizionalità sociale, ossia quel meccanismo che vincola l’erogazione dei fondi Ue al rispetto delle più elementari norme sul lavoro. Un meccanismo che il governo italiano vanta di aver recepito prima di altri Paesi europei, ma resta lettera morta, visto che mancano le convenzioni con gli organismi che dovrebbero fare i controlli. Per questo abbiamo bisogno di elaborare insieme una risposta collettiva, da Roma a Bruxelles, per rimettere al centro del confronto politico i diritti di chi ci permette di avere ogni giorno sugli scaffali i prodotti agroalimentari».

«É stato importante portare nel più grande ghetto d’Italia una delegazione di eurodeputati e rappresentanti della Commissione europea, per permettere loro di toccare con mano la realtà dei ghetti e dello sfruttamento in agricoltura», spiega Enrico Somaglia, segretario generale dell’Effat.

«È cruciale ribadire che le soluzioni rispetto alla piaga del caporalato e dello sfruttamento sono anche e soprattutto a livello europeo – prosegue Somaglia -. Chiediamo con forza alla Commissione di difendere e rafforzare la dimensione sociale della Politica agricola comune, iniziando con il rafforzamento del principio della condizionalità sociale».

«Sollecitiamo inoltre l’Unione europea a intervenire con decisione contro l’intermediazione illecita di manodopera, in agricoltura così come in tutti i settori che rappresentiamo, e a regolamentare in modo più equo e trasparente il sistema del subappalto a cascata tramite una direttiva europea. È su questi temi che abbiamo già presentato due settimane fa un modello di direttiva. Le nostre rivendicazioni hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita di chi garantisce il cibo sulle nostre tavole ma anche di sostenere le imprese responsabili, che in agricoltura sono la maggioranza ma soffrono la concorrenza sleale di chi preferisce competere in modo sleale attraverso lo sfruttamento» chiosa il segretario generale dell’Effat.

Gli uffici stampa di Flai Cgil ed Effat

Articoli correlati