STOP GENOCIDIO

Continuiamo a ripeterlo: Adesso basta!

Adesso basta, sembra banale ripeterlo, ma quando due ragazzi di 23 anni muoiono sul lavoro nelle ultime 24 ore, mentre tutti gli indicatori registrano che il Servizio sanitario nazionale continua a essere sotto finanziato in maniera drammatica, si pone un problema di democrazia, come osserva il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

“La destra vuole un regime che comprime la libertà di cittadini e lavoratori. Segue una logica di comando e controllo”, dice Landini dal palco di piazzale Ostiense. Anche l’attacco del governo Meloni alla legge 194 sull’aborto, che va a toccare una delle libertà fondamentali delle donne, e la vita sempre più precaria di milioni di lavoratrici e lavoratori, indicano chiaramente che il vaso è colmo.

Per questo Cgil e Uil sono tornate in piazza oggi a Roma, denunciando ancora una volta uno stato delle cose intollerabile, che mette a rischio libertà fondamentali, il diritto di poter tornare a casa la sera dopo una giornata di lavoro, di essere curati in caso di malattia, di avere un lavoro dignitoso e decentemente pagato. E di manifestare senza correre il rischio di essere manganellati dalle cosiddette forze dell’ordine, come è successo in settimana alle studentesse e agli studenti della Sapienza.

“L’autonomia differenziata è una follia perché distruggerà definitivamente la coesione sociale di questo paese”, non dimentica di denunciare Landini. Dal Circo Massimo a Piramide il tragitto è breve, ma si allunga come un elastico quando decine di migliaia di uomini e donne ingolfano le strade più belle dalla città eterna, in un corteo rumoroso e colorato. Tra fischietti, tamburi e cori, il popolo di Cgil e Uil si fa sentire eccome.

Ed anche la Flai sfila insieme alle altre categorie della confederazione con il suo segretario generale Giovanni Mininni e un popolo che porta orgogliosamente un grande striscione con scritto: ‘Vogliamo il pane e le rose’. È il paese reale quello che manifesta, un paese che ripete: Adesso basta. Riprendiamo in mano la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, quella Carta fondamentale che non solo va difesa ma va attuata in ogni sua parte.

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