STOP GENOCIDIO

Incendio Borgo Mezzanone, Cgil e Flai Cgil Capitanata: “Intervenire subito, condizione non più sostenibile”

“Rivolgiamo un appello al Prefetto di Foggia: convochi urgentemente i comuni interessati ai piani di superamento degli insediamenti informali di lavoratori stranieri, valuti lo stato di avanzamento dei progetti e la fattibilità degli interventi. Evitiamo di attendere un’altra vittima per farci tutti carico di una condizione non più sostenibile dal punto di vista sanitario, della sicurezza e della legalità”. È l’appello che rivolgono le segreterie provinciali della Cgil e della Flai Cgil di Capitanata a seguito dell’ennesimo incendio che notte tempo ha distrutto numerose baracche che insistono sulla vecchia pista aeroportuale di Borgo Mezzanone, a dieci chilometri da Foggia.

“Solo per circostanze fortuite non ci è scappato l’ennesimo morto – commentano i segretari generali di Camera del Lavoro e Flai provinciale, rispettivamente Maurizio Carmeno e Giovanni Tarantella -. Vivere sotto tetti di lamiera, in questa stagione dove durante il giorno le temperature al sole superano abbondantemente i 40 gradi, significa sottoporre il proprio fisico, dopo giornate intense di lavoro nei campi, a stress che spesso degenerano in patologie, come certificano spesso i medici volontari che lavorano nei ghetti. Le stesse alte temperature spesso causano anche incendi, e in luoghi dove sono presenti bombole di gas liquido, strutture in legno e altri materiali altamente incendiabili, il più piccolo innesco può causare una tragedia”.

“Vi sono – concludono Carmeno e Tarantella – oltre 54 milioni assegnati dal Governo precedente a valere sui finanziamenti per il superamento del ghetto di Borgo Mezzanone. Responsabile del progetto è il Comune di Manfredonia, sotto la cui giurisdizione ricade l’area dell’ex pista. Si tratta di ingenti risorse che non possono essere sprecate per interventi sui generis né tanto meno perse, necessarie a cancellare una volta per sempre dalle mappe della Capitanata luoghi dove sul ricatto di un alloggio e dell’intermediazione lavorativa, lucrano organizzazioni criminali e caporalato. Le istituzioni non possono accettare questo stato di cose, ci sono le misure per superare questi insediamenti e vanno sfruttate. Cercando, nel frattempo, anche di dare una risposta gli oltre 20 lavoratori che da stanotte hanno anche perso il proprio ricovero per quanto di fortuna, a causa dell’incendio”.

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