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Lavoro. Mininni, licenziamenti di nostri delegati e iscritti pretestuosi e inaccettabili

Lavoro. Mininni, licenziamenti di nostri delegati e iscritti pretestuosi e inaccettabili

โ€œNelle ultime settimane due episodi gravi, il licenziamento di lavoratori nostri iscritti, hanno fatto suonare un campanello dโ€™allarme che non va trascurato: il compagno Nicola Comparato, licenziato dallโ€™azienda Ferrarini, nello stabilimento di Parma, per insubordinazione e Safi Mohammed Said, lavoratore del panificio Grande Impero, anchโ€™egli licenziato ma per aver preso un pezzo di paneโ€.

Cosรฌ Giovanni Mininni, Segretario generale della Flai CGIL, ricorda lโ€™accaduto nel corso dei lavori del Direttivo nazionale della Federazione.

โ€œNicola Comparato, delegato della Flai, eletto con oltre il 51% dei voti dei lavoratori della fabbrica nella quale lavorava, รจ stato oggetto di una vera e propria rappresaglia da parte dellโ€™azienda, solo perchรฉ aveva osato dire che non ce la faceva piรน a sottostare alle pressioni che, quotidianamente, lโ€™azienda metteva in atto su di lui e sui lavoratori per obbligarli a sostenere una delle due cordate che potrebbero rilevare la Ferrarini, interessata da una procedura concorsuale. Nicola e i suoi colleghi chiedevano solo di rispettare il sacrosanto diritto a non essere coinvolti, come delegato e come lavoratori, in una vicenda complicata e delicata.

โ€œEvidentemente โ€“ continua Mininni โ€“ lโ€™azienda e i suoi capi dimenticano che i lavoratori hanno il diritto di pensare con la loro testa, ma probabilmente in Ferrarini ciรฒ รจ un reato. Ricordo lโ€™episodio della lettera che, in occasione del referendum costituzionale del Governo Renzi, proprio il Presidente inviรฒ a tutti i dipendenti per invitarli a votare โ€˜SIโ€™. Giร  allora si attuarono pressioni improprie sui lavoratori su un tema altrettanto delicato e non certo inerente allโ€™attivitร  lavorativa. Quando le cose si ripetono รจ molto probabile che ci sia proprio una cultura aziendale che porta a considerare i lavoratori di proprietร  dellโ€™azienda e non dipendentiโ€.

โ€œSafi Mohammed Said, lavoratore del Grande Impero a Roma โ€“ prosegue Mininni โ€“ รจ stato licenziato per aver preso un pezzo di pane, poco importa se destinato al macero o alla vendita, รจ chiara anche qui la sproporzione tra lโ€™atto compiuto e la sanzione comminata e quindi la pretestuositร  del licenziamento e lโ€™azione intimidatoria che con questo atto si fa nei confronti di tutti gli altri lavoratoriโ€.

โ€œNon permetteremo โ€“ conclude Mininni โ€“ che nelle fabbriche si torni a prima degli anni โ€™70, quando non esisteva la democrazia nei luoghi di lavoro e, invece degli imprenditori, ci trovavamo a lottare contro i padroni delle ferriere. Metteremo in campo tutte le azioni necessarie per tutelare questi lavoratori perchรฉ hanno subito unโ€™ingiustizia e non li lasceremo soli contro lโ€™arroganza.โ€

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