Da Perugia ad Assisi per ribadire il nostro no alla guerra

Gli organizzatori della marcia, e lo stesso Aldo Capitini, dall’alto della sua nuvola in cielo, possono essere fieri di quello che hanno messo in piedi. La marcia straordinaria della pace Perugia Assisi è stata ancora una volta bella e partecipata, soprattutto da migliaia di giovani e giovanissimi che avranno in eredità il pianeta, e che sono arrivati da tutto il paese, visto che a sfilare sono state 119 scuole e 71 università. Loro hanno raccolto il testimone di chi, un quarto di scolo fa, marciava chiedendo un mondo diverso possibile e anche dei primi pionieri della marcia, figli dell’equilibrio del terrore nucleare, che ancora purtroppo continua a essere dietro l’angolo a causa della follia dei potenti della terra. Arcobaleni fra i capelli delle ragazze, al collo come ghirlande, sulle magliette e sulle bandiere, labari di 150 comuni che hanno aderito insieme a 280 associazioni, il rosso della Cgil, il buio della guerra si cancella anche così, chi è qui non si rassegna. Come osserva Flavio Lotti, coordinatore della marcia della pace “oggi l’unico vincitore è la guerra che sta dilagando e si sta prendendo ogni cosa. Prima di ucciderti fisicamente, ti cattura e ti trasforma, arruolandoti nelle sue schiere”. Alla partenza della marcia, a Ponte San Giovanni, la Flai Cgil distribuisce acqua e anche quella cioccolata che ha fatto conoscere la città di Perugia nel mondo. Mille e ancora mille Baci per la pace.

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