Stop caporalato/1. Sottoscritto Protocollo in Veneto

Lo abbiamo detto, studiato e dimostrato in diverse occasioni che il caporalato non conosce confini regionali e affligge tanto le regioni del Sud quanto quelle del Nord, ed anche qui si cercano misure per contrastarlo.

In questa ottica lo scorso 21 maggio è stato sottoscritto, presso la Regione Veneto, un protocollo d’intesa tra Regione, Veneto Lavoro, Anpal Servizi, Ispettorato interregionale del lavoro, Inps, Inail, sindacati e organizzazioni datoriali contro caporalato, lavoro nero, sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Il protocollo segue l’istituzione del tavolo regionale, avvenuto nel luglio scorso, per favorire l’incontro legale tra domanda e offerta di lavoro nel settore agricolo, colpito trappo spesso da fenomeni di sfruttamento e caporalato.

La Flai Cgil in più occasioni ha denunciato episodi di sfruttamento, lavoratori non retribuiti secondo contratto e costretti a condizioni di lavoro poco dignitose. Un solo dato per inquadrare il problema: nel 2018 in Veneto sono state deferite all’autorità giudiziaria 28 persone per sfruttamento lavorativo nel settore agricolo.

Infatti, spiega la Flai Cgil del Veneto, “siamo in un contesto che vede l’agricoltura veneta al secondo posto in Italia, 174.00 addetti e 65.000 aziende. Tuttavia, questo contesto negli ultimi anni si è dimostrato vulnerabile, in certi casi, ai fenomeni di sfruttamento e caporalato”.

“Tutti i soggetti sottoscrittori del Protocollo – prosegue la Flai Veneto – hanno rinnovato gli impegni operativi da attuare nel territorio per una concreta azione preventiva e di contrasto, sia attraverso la condivisione di banche dati (a vantaggio anche di una sempre migliore attività ispettiva) sia con l’attivazione delle sedi territoriali della rete del lavoro agricolo di qualità, con il possibile coinvolgimento degli Enti bilaterali, in attuazione della lg.199/2016. Il contributo di Anpal offre la possibilità di attuare un agevole incontro tra domanda e offerta di lavoro, fino ad oggi elemento carente del sistema agricolo. Il protocollo contiene infine periodici monitoraggi per la verifica e l’eventuale aggiustamento delle azioni. Accogliamo questo protocollo – conclude la nota della Flai Veneto – come esito positivo di una prima fase di “coordinamento” tra tutte le sensibilità ma anche come inizio di una rinnovata azione sul campo a tutela dei lavoratori ma anche delle aziende sane. Il territorio nel quale operiamo ha visto purtroppo negli ultimi due anni, a seguito delle attività ispettive, azioni giudiziarie ed arresti in sei delle sette provincie della Regione”.

A. V.