Paesaggio e Sviluppo locale, dalle aree interne le opportunità

Il 22 marzo, presso la Sala Di Vittorio nella sede della CGIL Nazionale, si è svolto il primo appuntamento nazionale del neo costituito Dipartimento Ambiente e Territorio della FLAI Nazionale. Il compito del dipartimento è quello di dare voce ai territori più periferici del nostro paese, con l’ambizione di connettere il protagonismo delle Aree Interne della nostra penisola con un nuovo modello di sviluppo, in favore di un’economia ecosostenibile.

Il seminario, presieduto dalla Segretaria Generale della Flai Cgil Ivana Galli e introdotto da Ettore Ronconi, responsabile del Dipartimento Ambiente e Territorio, ha visto l’importante partecipazione di Sabrina Lucatelli, Coordinatrice della Strategia Aree Interne presso la Presidenza del consiglio dei Ministri, di Francesco Mantino, dirigente di ricerca in politica e bioeconomia del CREA esperto in modelli di sviluppo rurale e Gianna Fracassi della Segreteria Nazionale della CGIL.

Durante i lavori, a testimoniare la necessità dei rappresentanti della “spina dorsale della penisola” di avviare nuovi percorsi di crescita economica, sono intervenuti numerosi sindaci di Comuni di varie aree interne con cui la FLAI-CGIL nell’ultimo anno ha avviato un interlocuzione per sperimentare nuovi metodi di partecipazione al percorso di sviluppo e rilancio del territorio. Tra gli altri, sono intervenuti il sindaco di Muccia e di Camporotondo di Fiastra che denunciavano una doppia situazione di difficoltà, sommando i disservizi delle aree svantaggiate a quelle di un territorio vittima del violento sisma del 2016, il sindaco di Villaverde, capofila della zona dell’Alta Marmilla, il quale ha posto l’accento sull’abbandono non solo fisico di queste aree ma soprattutto di quello politico istituzionale.

Ettore Ronconi nell’introduzione ha sollecitato la discussione chiedendo la sostanziale attuazione dell’art. 3 della Costituzione rispetto al superamento delle diseguaglianze tra i cittadini e ricordando che, facendo ripartire le aree interne, si può far ripartire l’economia dell’intero paese.

Ivana Galli ha invece ricordato come l’abbandono delle aree rurali del paese rappresenti un doppio costo per l’intero paese, perché queste zone spopolandosi creano situazioni di diseguaglianza economica e sociale sia nelle aree in cui gli abitanti saranno assorbiti sia nelle aree abbandonate.

Le conclusioni, affidate a Gianna Fracassi, hanno delineato una prospettiva d’investimento importante su queste aree da parte della Confederazione, intenzionata a capire, insieme alla FLAI-CGIL, le modalità migliori con cui riattivare il dinamismo di queste aree e innescare meccanismi di nuove economie e nuove forme di partecipazione sindacale.

Andrea Coinu