Modena, accordo fra Caseificio Granterre e Coopservice, contratto alimentare esteso a 40 addetti in appalto

Modena, accordo fra Caseificio Granterre e Coopservice, contratto alimentare esteso a 40 addetti in appalto

I circa quaranta addetti (in prevalenza donne) dipendenti di Cooperservice, che operano in appalto nello stabilimento Caseificio Granterre di Modena, saranno uniformati ai dipendenti diretti dell’azienda cooperativa, con l’applicazione del contratto nazionale dell’industria alimentare. Questo grazie all’accordo fra Flai Cgil, Filt Cgil e Coopservice firmato nei giorni scorsi. Raggiunto così un obiettivo che i sindacati rivendicavano da tempo, per garantire le migliori condizioni contrattuali ai lavoratori in appalto sia in termini salariali che di diritti. “La parificazione dello stipendio dei lavoratori Coopservice al contratto dell’industria alimentare – spiega la Camera del Lavoro in una nota – avverrà nell’arco di un triennio e in tre tranche. L’aumento medio del lavoratore inquadrato al quinto livello di riferimento sarà di circa 200 euro lordi mensili, previsto anche l’incremento del buono mensa da 2,50 a 4 euro. Le lavoratrici e i lavoratori interessati hanno approvato l’accordo in assemblea. Flai è Filt Cgil sono soddisfatti del risultato, che parifica i lavoratori dell’appalto a quelli impegnati nello stesso sito produttivo, dipendenti dell’azienda committente. Intanto va avanti l’impegno del sindacato in altre realtà aziendali in provincia di Modena, per estendere ai lavoratori in appalto gli stessi diritti e la stessa retribuzione degli addetti diretti”.

Articoli correlati

Foresteria Boncuri di Nardò, la Regione vuole tagliare i fondi e chiede 2 euro ai lavoratori. Cgil e Flai: Proposta preconfezionata e tardiva

Presentata in Prefettura una bozza di protocollo per la gestione della struttura aperta nel 2017. La Regione punta ad azzerare progressivamente il proprio finanziamento, a favore di una nuova gestione pubblico-privato, col contributo di lavoratori e aziende. Cgil e Flai Lecce: «Meglio discutere le modifiche per il prossimo anno»