STOP GENOCIDIO
FLAIarticoli InFLAIUn rush finale per migliorare la vita di milioni di persone

Un rush finale per migliorare la vita di milioni di persone

L’editoriale del segretario generale Giovanni Mininni per il nuovo numero di InFlai

Manca meno di un mese all’appuntamento referendario, la nostra campagna è iniziata da tempo e le iniziative che stiamo mettendo in campo crescono in ogni territorio. Ma ora tutti noi siamo chiamati al rush finale, per usare un termine calcistico, al colpo di reni del portiere proteso a parare un tiro apparentemente impossibile. L’obiettivo che ormai vediamo all’orizzonte, però, è tutt’altro che impossibile. Lo abbiamo notato tutti, durante le nostre iniziative di volantinaggio e nelle assemblee, che il clima intorno ai quesiti referendari con il passare dei giorni è cambiato, in meglio: abbiamo riscontrato un maggiore interesse, una maggiore propensione all’ascolto, in generale un’adesione ai temi che i cinque quesiti propongono, che ci fa ben sperare per l’esito finale dell’8 e del 9 giugno.

Sia chiaro, siamo consapevoli della difficoltà della missione cui siamo chiamati, ma ugualmente determinati, anzi lo siamo di più, anche in virtù dei dati confortanti che arrivano dal tesseramento alla Cgil, che torna ad avere un indicatore positivo, e delle elezioni Rsu nella funzione pubblica e nella scuola e università, dove la Cgil si è affermata come il sindacato che ha preso più voti. Segno che l’opera, tenace, insistente, e le scelte chiare e nette che stiamo facendo per riportare il lavoro e le tematiche che lo riguardano al centro del dibattito pubblico, cominciano a cogliere nel segno. Ci guida la consapevolezza di dover cambiare, nella nostra società, il modello di sviluppo, affinché sia meno ingiusto e feroce di quello ispirato da questo turbo-liberismo che ha invaso le nostre vite, dove l’unica cosa che conta è il profitto a dispetto della dignità dei lavoratori, della loro sicurezza, dei loro diritti. Ecco perché la campagna referendaria è un momento molto importante e può essere, per davvero, un fattore di cambiamento della attuale fase politica e sociale.

Ed insieme allo sforzo “straordinario” sui referendum, che dovrà impegnare il massimo del nostro tempo in queste ultime settimane, dovremo saper mettere insieme anche l’impegno per affrontare i temi di “tutti i giorni”. La Flai Cgil è da sempre presidio attivo di diritti, giustizia sociale e dignità del lavoro. Siamo un sindacato di strada, ci piace definirci così, perché camminiamo ogni giorno insieme a lavoratrici e lavoratori dei nostri settori, anche laddove il lavoro assume forme ancora troppo simili alla schiavitù. Nel solco di questo impegno civile, prosegue il nostro impegno costante sul fronte della contrattazione. Per quanto riguarda l’industria alimentare, stiamo lavorando alla stesura delle linee guida per la contrattazione di secondo livello, un’opera che deve vedere un protagonismo indiscutibile di delegate e delegati, lavoratori e lavoratrici, nella declinazione dei temi contrattuali. Poi c’è il rinnovo del Contratto per i dipendenti della piccola e media industria alimentare che vede molti temi aperti, tra i quali: precarietà, orario di lavoro, ricomposizione sociale, ma anche sostenibilità ambientale e impatto tecnologico dell’intelligenza artificiale. Nell’ambito della pesca, il rinnovo del Ccnl degli imbarcati su natanti di cooperative sta affrontando le nuove sfide del settore – ricambio generazionale, lotta alla pesca illegale, sicurezza del lavoro, redditività della attività di pesca – integrando i diritti dei lavoratori del settore industriale con quelli del mondo delle coop. Quattro invece sono i “fascicoli contrattuali” aperti nel settore dell’agricoltura: il contratto degli addetti idraulico-forestali, quello degli impiegati nelle aziende di trasformazione del tabacco, il biennio economico 2025-2026 del Ccnl dei Consorzi di bonifica e, infine, la costruzione della Piattaforma unitaria, che riguarda circa un milione di lavoratrici e lavoratori, per il rinnovo del Contratto degli operai agricoli e florovivaisti. Tutti contratti nazionali che ci vedono impegnati per il massimo coinvolgimento dei lavoratori nel settore, non solo al fine di migliorare le loro condizioni salariali, la sicurezza e le tutele, ma anche con l’ambizione di stimolare un nuovo sviluppo agricolo sostenibile sia dal punto di vista sociale che da quello ambientale.

Tutto ciò senza perdere di vista ciò che accade attorno a noi, in un mondo impazzito dove scoppiano nuove guerre e dove cresce tanta rabbia che sfocia in odio. A tal proposito esprimiamo con forza la nostra indignazione per l’orrore che sta accadendo in Palestina, dove il governo degli integralisti di ultradestra di Israele lancia la “soluzione finale” contro il popolo Palestinese, dichiarando di voler annettere la striscia di Gaza e continuando il genocidio in Palestina. Sulla guerra, ci manca la voce forte ed autorevole di Bergoglio, speriamo che la si possa ritrovare.

Giovanni Mininni
Segretario generale Flai Cgil nazionale

Articoli correlati

Un 25 aprile contro il terrorismo per la democrazia

Nel febbraio del 1980 il Comitato direttivo nazionale della Federbraccianti lancia una petizione contro il terrorismo con l'obiettivo di raccogliere centinaia di migliaia di...

Gruppo Cremonini, un accordo che farà strada

Tre intese firmate da Flai, Fai e Uila: vengono internalizzate le attività, si applicherà a tutti il contratto dell’industria alimentare. Paolella, Flai: «Dal rinnovo del contratto nazionale c’è stata una svolta nelle relazioni sindacali»

Mesagne, lavoratore 28enne investito e ucciso mentre torna a casa in bici. Flai: Servono alloggi dignitosi e trasporti sicuri

Lamine Barro, lavoratore 28enne di origini senegalesi, stava tornando a casa nella notte tra il 1° e il 2 maggio in bicicletta dopo il...