STOP GENOCIDIO

Caporalato nelle Langhe, il grido della piazza di Alba: «Basta sfruttamento»

«Nessuno più al mondo deve essere sfruttato!». È stato questo il grido risuonato nella piazza di oggi ad Alba, dove Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato contro lo sfruttamento e il caporalato che recentemente ha visto vittime lavoratori dei vigneti delle Langhe. Tante le persone in piazza a manifestare e denunciare una situazione non nuova, che è riemersa sui quotidiani in seguito ai vergognosi fatti di cronaca dei giorni scorsi e che meritava quanto prima la solidarietà e l’attivazione delle sigle confederali degli agro-alimentaristi.

«Lavoratori in condizioni di schiavitù, lavoratori invisibili, lavoratori sfruttati, lavoro grigio, lavoro nero, intermediazione di manodopera illecita, per arrivare alle brutali violenze nei confronti dei lavoratori di cui abbiamo letto. Tutto questo alle soglie del 2024. È una cosa vergognosa», dice dal palco della manifestazione la segretaria generale della Flai Cgil Cuneo Loredana Sasia. «Venivamo tacciati di dire le cose come non erano – riprende Sasia -, ci dicevano che erano solo casi isolati, quando non è così, e ciò che sta emergendo lo dimostra».

«Già nei prossimi giorni saremo impegnati, insieme alle istituzioni competenti, nella contrattazione sindacale di misure concrete per l’estensione nell’albese e in tutta la regione del piano che già era stato d’esempio nel settore orto-frutticolo del saluzzese – si legge in una nota della Cgil Piemonte -. Un piano che punta non solo a costruire un lavoro dignitoso e sicuro per chi lavora nei vigneti, ma che mira anche a combattere le mafie che si nascondono dietro al caporalato attraverso strumenti di radicamento, dell’abitare e della mobilità accessibile per i lavoratori migranti e poveri. Avanti!»

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