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“Reddito di contadinanza”, a Roma la presentazione del saggio di Famiano Crucianelli

L’iniziativa si terrà mercoledì 8 maggio alle ore 18 nella sede della Cgil Roma e Lazio. Saranno presenti, tra gli altri, Giovanni Mininni e Luciana Castellina

L’agricoltura dovrebbe essere il primo capitolo di ogni ragionamento che voglia affrontare le grandi questioni del futuro. Così non è stato e oggi tutti i nodi vengono al pettine. Da qui si sviluppa il nuovo saggio di Famiano Crucianelli, “Reddito di contadinanza. L’agricoltura al centro della transizione ecologica”, che verrà presentato mercoledì 8 maggio alle ore 18 nella sede della Cgil Roma e Lazio di via Michelangelo Buonarroti.

All’incontro, insieme all’autore, saranno presenti anche Giovanni Mininni, segretario generale Flai nazionale; Luciana Castellina, giornalista e scrittrice; Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia; Lucio Cavazzoni, presidente biodistretto Appennino bolognese. A coordinare il dibattito, sarà Stefania Pomante, segretaria generale della Camera del lavoro di Civitavecchia, Roma Nord, Viterbo.

L’autore, Famiano Crucianelli, è presidente del biodistretto della via Amerina e delle Forre, promotore del movimento per la bioagricoltura del Molise, ex parlamentare, ex sottosegretario agli esteri nel governo Prodi.

Come hanno indicato anche le nuove ed esasperate proteste dei trattori, nel mondo agricolo – si spiega nel libro – si riflette tutta la contraddizione che passa fra la produzione di un bene comune essenziale, quale è il cibo, e le regole del libero commercio. Una contraddizione che trova espressione nella grande difficoltà economica dei produttori, nel collasso demografico delle campagne, nell’abbandono delle zone rurali e nella crisi ambientale.

Per fronteggiare i grandi interrogativi del cambiamento climatico, della sicurezza alimentare, della coesione sociale è decisivo il consenso e il protagonismo di una parte grande del mondo agricolo, è necessario il riconoscimento sociale della funzione e del ruolo “contadino”. Così come è fondamentale il cambiamento radicale di un sistema di produzione che ha consegnato le chiavi del mondo agricolo alle multinazionali dell’agro-industria, a un sistema di distribuzione speculativo, alla logica dell’industrializzazione forzata dei campi che ha intossicato il suolo, ne ha pregiudicato la fertilità e compromesso la biodiversità.

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